Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 109 della Rivista di Studi Tradizionali.
Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.
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il libro contiene un mucchio di assurdità, che possono convincere soltanto coloro che, come l’autore, «hanno attraversato un periodo di forte depressione, caratterizzato dall'impossibilità di trovare un senso alla vita».
Tra tanti psicolabili, Brizzi si è rivelato molto astuto: riconoscendo che «anche uno stupido trova qualcuno più stupido di lui», ha avuto l’idea, puramente commerciale, di inventare un metodo, basato sulle fantasiose teorie dell’occultismo e dello spiritismo, per «entrare in una nuova dimensione della coscienza, detta "risveglio”, che consente di scorgere la realtà oltre l’illusione...
...In questo senso, l’autore propone una serie di bizzarri esercizi: «... ricordiamoci di noi tutte le volte che attraversiamo una porta ... che ci alziamo e sediamo... per una settimana mangiamo con la mano sinistra ... ripetiamo “io sono” ogni ora ... camminiamo immaginando di non avere più la testa ...»
In realtà, Brizzi rivela una totale ignoranza di tutto ciò che si riferisce all'ambito esoterico, nel quale egli vorrebbe includere sia la magia, la quale è una scienza tradizionale, che si occupa esclusivamente della manifestazione sottile (e, quindi, non ha diretta attinenza con la metafisica), sia il teosofismo...