Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 107 della Rivista di Studi Tradizionali.
Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.
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È di questi ultimi tempi (senza dubbio anche in connessione al diffondersi dell'uso della droga) il proliferare di pubblicazioni dove trova espressione lo sfrenato compiacimento e l'esaltazione del disordine, e dove frammenti culturali e letterari dalle provenienze più diverse vengono mescolati, in caotiche associazioni verbali e di immagini, con contenuti volutamente « dissacranti », insensati o palesemente sordidi.
Il risultato è particolarmente rilevante quando simili mostruosità vengono imbottite di terminologie e riferimenti incongrui in relazione con letture di testi ed insegnamenti tradizionali...
All'avanguardia di questo nuovo genere (che ebbe del resto notevoli precursori) si può citare la pubblicazione francese Sphinx, dove ad esempio, tra illustrazioni da alienati, si sprecano le allusioni alla Gnosi, al Taoismo, al « Re del Mondo » o ad ogni sorta di nozioni tratte dall'opera di Guénon, insieme a deliranti fantasticherie bestiali e sessuali, e unitamente ad eloquenti accenni ai «nostri neuroni elettrificati dal dolce acido», o alla «potenza della melma dell'abisso, quella che fa risalire il fango dell'immortale e immenso elemento umido, la potenza intera dell'agitazione violenta»...
...è necessario ricordare una volta di più le esplicite affermazioni di Guénon sulla perdita di qualsiasi validità da parte dell'organizzazione pseudo-iniziatica dello Schuon; ed è necessario ricordare anche come Guénon avesse addirittura messo in guardia in anticipo contro quello che Schuon e i suoi seguaci avrebbero voluto far pubblicare su Études Traditionnelles, considerando come una probabile nefasta eventualità che ne approfittassero per inserirvi qualcosa di «ancora peggiore» di quanto già si era avuto occasione di constatare...
Questi pochi esempi, che purtroppo si potrebbero moltiplicare, stanno ad indicare come al voluto distacco dall'insegnamento esposto nell'opera di Guénon abbia corrisposto, per lo Schuon e i suoi seguaci, l'attaccamento a punti di vista individuali più o meno esteriori e svianti...
Se poi qualcuno si stupisse del carattere, diciamo così, polimorfo di queste posizioni apparenti, potrebbe essere opportuno riflettere sull'osservazione di Guénon secondo la quale «le cose che appartengono alla “controiniziazione” sono quasi inevitabilmente mescolate con delle mistificazioni, perché esse non possono presentarsi per quello che sono realmente »...
...per chi sa vedere correttamente, la considerazione di certi esempi può aiutare ad affrontare e superare anche altre forme di errori e di inganni...