Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 119 della Rivista di Studi Tradizionali.
Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.
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Igino d'Antonio
L'esoterismo templare
Edizioni Irfan
Fin dalla premessa del suo pregevole lavoro l'autore dichiara che il saggio vuol essere un tentativo di interpretazione simbolica relativo al più importante ed emblematico Ordine monastico e cavalleresco dell'epoca medioevale, i Milites Templi, tuttora tanto celebri con l'appellativo di Templari.
Come tale, il libro di Igino d'Antonio si distingue per la serietà dell'impostazione e la profondità delle tesi, conformi al pensiero tradizionale, da lui sostenute, in mezzo ad un'enorme produzione di testi dedicati all'argomento, nella quale per lo più a informazioni di secondario interesse si mescolano ipotesi a dir poco arrischiate e i frutti di un'immaginazione davvero sbrigliata, quasi sempre incline a ravvisare nel perduto patrimonio esoterico templare qualche vestigio di una tendenza eretica imparentata con le deviazioni dei Catari e dei Bogomili.
Quest'opera, per contro, fondata su di un'ampia documentazione attinta ai lavori di vari storici, in particolare di quelli ricordati a p. 5 n.5, nonché di altri ancora menzionati nella bibliografia riportata alle pp. 134 sg., accompagna il lettore in un suggestivo itinerario alla riscoperta di una ricchezza rituale e simbolica che lasciò indelebili impronte nell'architettura, nelle arti figurative e nella produzione letteraria medievale, fino alla Divina commedia e agli ultimi «Fedeli d'Amore», Petrarca e Boccaccio...