Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 107 della Rivista di Studi Tradizionali.
Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.
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Con l'espressione massonica «essere al coperto» viene da sempre indicata la necessità di predisporre una copertura esterna alla Loggia. Allontanare i profani ed interdire l'accesso a coloro che non sono debitamente qualificati è infatti assolutamente necessario per garantire un'effettiva «apertura» dei lavori...
...l'influenza spirituale non troverebbe infatti un terreno sufficientemente «ordinato» per essere accolta, ciocché è quanto accade nella maggior parte delle iniziazioni le quali rimangono appunto «virtuali» poiché l'influenza spirituale, seppur regolarmente trasmessa, non ha efficacia a causa degli ostacoli che incontra nel carattere disarmonico dell'essere la cui individualità non è stata preventivamente purificata...
...non si può però dimenticare la necessità di ricorrere esclusivamente a quelle azioni in grado di veicolare le influenze spirituali, ovvero ciò che caratterizza la differenza tra le azioni individuali e quelle rituali, In effetti, queste ultime, in quanto di origine non umana, sono le sole in grado di veicolare le influenze spirituali, siano esse quelle proprie della sfera exoterica, con le quali predisporre la «copertura esterna» e conseguire una preliminare purificazione, siano esse quelle proprie dell'ambito esoterico attraverso cui predisporre quella «interna»...
Nella tradizione islamica si suol dire che le aperture intellettuali sopraggiungono quando meno le si aspetta, concezione che oggi sopravvive in Occidente - come una reliquia di ciò che fu il concetto dell'amore ai tempi di Dante - nel detto «l'amore arriva quando meno te l'aspetti»...
... è sufficiente osservare ad esempio con quale facilità sia stata accolta in certi ambienti, a motivo delle difficoltà che si possono incontrare nel ricercare l'adesione ad un exoterismo tradizionale, l'idea del tutto anti-tradizionale secondo cui ciascuno può determinare da sé le azioni attraverso cui ritualizzare la propria vita. Eppure non dovrebbe essere difficile comprendere che l'uomo non può superare se stesso: “sennonché, l’essere che appare in questo mondo come un uomo è, in realtà, una cosa tutta diversa in virtù del principio permanente e immutabile che lo costituisce nella sua essenza profonda”. In effetti se si vuole attribuire all'essere un potere di «copertura» è solo in quest'ultimo senso che lo si può fare, vale a dire in ragione di tutto ciò che esso è al di là delle specifiche condizioni di questo e di qualsiasi altro stato contingente...